Fiore si presentò da me in un piovoso pomeriggio di Novembre, il suo umore era nero e depresso come il tempo atmosferico.
Entrò e mi salutò a malapena, lo feci accomodare e lui si sedette lì fissandomi con aria inespressiva non proferendo parola.
Gli domandai come mai era venuto da me e a quella domanda scoppiò in un pianto dirotto, tra un singhiozzo e un altro mi raccontò che lui era un grande viaggiatore.
Mi spiegò che era affascinato dai viaggi avventura e che aveva visitato molti luoghi di bellezza incomparabile, lui faceva due viaggi all’anno accuratamente preparati in ogni dettaglio.
Grande fotografo aveva un vastissimo archivio delle sue avventure.
Quando all’improvviso dopo un viaggio in Sud America qualcosa scattò nel suo cervello, una notte ebbe una crisi di angoscia aveva perso completamente ogni fiducia in se stesso.
Stette così male che rimpatriò prima delle fine del viaggio e anche durante il viaggio stette male molto male con tachicardia, sudorazione, sensazioni di morte improvvisa.
Scese dall’aereo reggendosi a malapena sulle gambe, arrivato a casa si recò dal suo medico di fiducia che gli fece prendere uno dei più efficaci ansiolitici.
Nell’arco di poche settimane i sintomi scomparvero tanto che smise l’assunzione del farmaco.
Dopo un paio di mesi iniziò la preparazione di un nuovo viaggio e qui di nuovo iniziarono i problemi con feroci attacchi di panico con caratteristiche quasi invalidanti.
Così prese la decisione di sentire uno psicologo esperto in attacchi di panico e venne a trovarmi.
Mi raccontò la sua storia molto semplice e lineare, le scuole frequentate nella città di origine un diploma e poi una laurea in ingegneria e un occupazione in una ditta del luogo.
Viveva in casa con madre e padre, poche amicizie assolutamente selezionate e un paio di storie sentimentali finite senza onore e gloria.
Al di là dei viaggi una vita piatta e senza stimoli particolari.
Iniziammo quindi il percorso con le tecniche di Self Awareness basate su un impianto psico analitico e con l’utilizzo dell’ipnosi – queste approccio permette di rilevare in tempi brevi il nocciolo del problema e di trasmettere, fin da subito, spinte positive al paziente.
Questo approccio funziona entrando in profondità nella struttura cerebrale rinforzando i geni giusti. E’ come se si parlasse con i neuroni e lo psicoterapeuta o psicoanalista è come fosse un “microchirurgo della mente” che aiuta i pazienti a effettuare le necessarie modifiche nelle reti neuronali
La risposta al trattamento fu abbastanza veloce con la remissione dei sintomi ma in Fiore continuava a permanere una forte sfiducia in se stesso non credeva più nelle proprie capacità.
Egli era figlio unico educato in una famiglia dove tutto era improntato sul dovere e sul totem casa, ciò significava forte dedizione al lavoro e la casa come punto centrale della vita.
I genitori avevano costruito con sacrificio quella bella villa che era divenuto il loro totem e ovviamente anche quello di Fiore.
La terapia funzionava e Fiore iniziò a fare qualche timida uscita nei dintorni per fare foto e tutto sembrava funzionare.
Provò a programmare un viaggi e fu un vero disastro.
Fu a questo punto che mi sovvenne il concetto di Ombra elaborato da Jung, L’Ombra può essere definita come l’insieme delle funzioni e degli atteggiamenti non sviluppati della personalità.
Quindi l’Ombra è la quintessenza dei messaggi negativi di copione da parte delle figure genitoriali che per inseguire i propri desideri impediscono ai figli di mettersi in Luce in tutte le loro potenzialità.
Fiore non poteva andare contro Dio i suoi genitori e quindi aveva accettato di vivere nella loro Ombra, gli attacchi di panico che lo avevano assalito erano la vittoria dell’Ombra che aveva deciso di impedirgli di realizzare la sua personalità, la sua voglia di avventura e di scoperta e soprattutto aveva impedito l’abbandono della casa.
Compreso questo agii nel seguente modo:
portai Fiore in ipnosi e gli feci incontrare la sua Ombra, le sue resistenze.
Feci dialogare lui e l’Ombra facendo in modo che chiedesse all’Ombra di divenire Luce.
L’Ombra accettò a patto che Fiore tornasse a casa dopo ogni viaggio ed egli accettò di buon grado.
Finita l’ipnosi congedai un Fiore abbastanza scosso per la profondità della seduta e ci demmo, a causa di ferie e vacanze, appuntamento al mese successivo.
Dopo quattro settimane rividi Fiore che con un sorrisetto mi disse “Sa dottore ho fatto un bel viaggio nelle gole dell’Alcantara, è stato bellissimo. Poi sono tornato a casa e ora sto programmando un bel viaggetto in Pakistan tanto alla fine torno a casa a mettere in ordine le mie foto”
Non nascondo che feci letteralmente un salto di gioia l’Ombra era divenuta Luce e Fiore poteva esprimere la sua personalità in tutta la sua interezza.
Oggi mi è arrivata una cartolina dal Pakistan firmata Fiore.