Con questo blog inizia un percorso che vuole illustrare i sette passi che sono necessari per raggiungere una vera autostima.
Cammineremo insieme verso questo importante obiettivo.
In questo primo blog è un’introduzione a come si forma l’autostima la percezione del valore di ognuno di noi.
La bassa autostima, l’errata percezione del nostro valore erodono sempre di più la fiducia in noi stessi e nelle nostre potenzialità inducendoci a comportamenti non gratificanti.
Un errata percezione del nostro valore può:
- Impedirci di sviluppare i nostri talenti
- Metterci alla mercé di chi ci vuole manipolare e impedirci di fare le nostre ragioni
- Bloccarci nelle aspirazioni di carriera
- Farci agire solo sulla base di compiacere gli altri per sentirci considerati.
La bassa autostima è frutto di un percorso in cui altri ci hanno imposto di non essere ok al solo scopo di poter realizzare i propri desideri e soddisfare i propri bisogni a spese della nostra autonomia e della nostra realizzazione.
Questi condizionamenti partono, in genere, dai copioni educativi genitoriali che invece di originare messaggi di riconoscimento o liberatori sono coartanti e sminuenti.
Così si formano delle catene che ci impediscono di muoverci in libertà.
Ai copioni genitoriali si aggiungono poi i messaggi negativi che arrivano dalla società o dalla religione.
D’altronde si sa che l’attuale sistema economico desidera avere solo consumatori obbedienti e che ogni sistema religioso abbisogna di fedeli non pensanti.
Il sistema economico induce il pensiero che solo attraverso il possesso di beni materiali si è qualcuno, le religioni promettono regali nell’aldilà al solo scopo di avere dei fedeli che alimentano il sistema.
Una massa non pensante piena di desideri e di senso di inadeguatezza fa la felicità di pochi che ne traggono utili economici o di potere.
La libertà dalle catene si ottiene solo con l’autonomia di pensiero e con la percezione del proprio valore interiore in quanto individui.
(Individuo (dal latino individuus, parola composta dal prefisso in – privativo e dividuus, «diviso») è il lemma corrispondente alla traduzione latina, fatta per la prima volta da Cicerone, del termine greco ἄτομος: (composto di ἀ- privativo e tema di τέμνω, «tagliare»).
Individuo, quindi, vuol dire indivisibile ed è usato in filosofia per indicare che ogni singolo ente ha caratteristiche tali (un’individualità) che lo rendono unico e lo differenziano da tutti gli altri
Dal 4 mese di gravidanza, inizio della strutturazione del sistema nervoso centrale, il feto inizia a ricevere una miriade di messaggi emozionali che incidono sulla formazione della rete sinaptica andando a costituire un individuo programmato per reagire in determinate modalità
I messaggi emozionali si sovrappongo alla struttura del DNA che anch’essa determina le capacità reattive individuali.
La personalità è quindi frutto di combinazioni biochimiche generate dal sistema educativo, dalle risposte emozionali e dalla struttura biochimica di base frutto dell’unione dei cromosomi materni e paterni con tutto il loro patrimonio genetico.
Dal 4 mese di gravidanza il feto, poi neonato, inizia a percepirsi come soggetto di valore o come oggetto svalorizzato la cui felicità è solo frutto del ben volere altrui.
Purtroppo i genitori non vengono formati a questa importante missione e quindi il rischio di messaggi errati è molto elevato.
A questo si aggiunge il fatto che il concepimento di un figlio è quasi sempre frutto di bisogni e desideri che nulla hanno a che vedere con la formazione di una persona autonoma.
Si fa un figlio perché:
- Si sente il bisogno di genitorialità
- È giusto che il primogenito abbia un fratello
- Bisogna continuare la stirpe e così via.
Questo quadro sembra carico di tinte fosche e deterministica, sembrerebbe che ogni individuo non abbia possibilità di esercitare il libro arbitrio.
Fortunatamente madre natura ha creato il cervello come organo plastico e non statico, i più recenti studi di neuro psicanalisi dimostrano come le possibilità di cambiamento delle sinapsi siano possibili a qualsiasi età (condizioni di salute fisica permettendo ovviamente)
Il passaggio fondamentale è prendere consapevolezza del proprio corpo delle sue funzioni con limiti e pregi, quindi comprendere i propri talenti infine sviluppare le proprie capacità superando i condizionamenti.
Alla base di tutto è necessario avere un buona cura del corpo perché esso è il veicolo per la nostra realizzazione, quindi: sano movimento, buon cibo, niente droghe, buon cibo anche per la mente.