Come uscire dal proprio disagio interiore Ipnosi, mindfulness, analisi transazionale tre strumenti per risolvere: Ansia, depressione, attacchi di panico, disturbo post traumatico da stress

La psicoterapia o ancora meglio la terapia della parola per essere efficace ha necessità di strumenti che sorreggano il processo di relazione tra psicologo e paziente.

Facendo un esempio non possiamo pensare a un fisioterapista che non conosca tecniche di manipolazione, massaggio e/o l’utilizzo di macchinari vari, allo stesso modo diventa difficile pensare a uno psicoterapeuta che si limiti a parlare o ascoltare il paziente.

Alla base di ogni psicoterapia vi è il colloquio clinico che è una tecnica di osservazione e di studio del comportamento umano per raccogliere informazioni (fine diagnostico), motivare (fine terapeutico), ed informare (orientamento).

Il colloquio clinico è un caso particolare della vita di relazione del soggetto: la personalità dell’esaminatore entra attivamente in questo rapporto condizionandolo.

La situazione del colloquio non permette, soprattutto quando si limita ad un solo incontro, il più delle volte di manifestare tutte le disposizioni, tutti i ruoli psicosociali assimilati dal soggetto.

Uno dei problemi che emerge durante il colloquio clinico è quello relativo al transfert e contro transfert.

Il transfert è una ripetizione dei sentimenti associati ad una figura del passato, che vengono rivissuti nei confronti dell’esaminatore nella situazione attuale.

Gli schemi transferali in un colloquio clinico forniscono indicazioni su relazioni significative del passato del paziente.

Il controtransfert riguarda le situazioni nelle quali il passato dell’esaminatore viene ripetuto nel presente.

Situazioni nelle quali gli intensi sentimenti suscitati nell’esaminatore, vengono evocati dal comportamento del paziente.

Il transfert è presente in ogni tipo di relazione interpersonale, ma la cornice di un trattamento analitico è la sede elitaria per il dispiegarsi del suddetto.

In psicoanalisi, tale meccanismo naturale viene utilizzato da colui che è posto nella relazione nel ruolo dell’analista o psicoterapeuta, a fini terapeutici ovvero per portare avanti e infine a compimento il processo psicoanalitico.

La gestione del transfert o ancora di più del contro transfert è quella situazione che nella pratica clinica crea maggiori difficoltà al terapeuta.

L’utilizzo dell’analisi transazionale permette di gestire in modo egregio il contro transfert mettendo il terapeuta in condizione di analizzare al meglio il proprio vissuto impedendogli di trasferirlo all’interno della relazione terapeutica e al paziente di relazionarsi al meglio con il proprio vissuto.

L’analisi transazionale permette al terapeuta di far prendere al paziente consapevolezza dei propri meccanismi interiori in modo relativamente semplice e quindi anche di fornire i corretti strumenti per un cambiamento consapevole.

L’ansia è una condizione nella quale il paziente vive costantemente con la testa nel futuro aspettandosi continue disgrazie, molte volte è associata alla paura ed è prodromica agli attacchi di panico.

Si parla di ansia da prestazione, ansia da anticipazione, ansia sociale e via discorrendo; tutte queste condizioni impediscono al paziente di ancorarsi al qui e ora impedendogli di attuare un vero processo di trasformazione interiore.

Per poter risolvere i propri problemi a livello psicologico è necessario avere la capacità di concentrarsi sui processi interiori per capirne le modalità e quindi attuare un cambiamento.

Come si può comprendere l’ansia è nemica di questa condizione ed è di nocumento al lavoro del terapeuta il metodo migliore per aiutare il paziente a superare la condizione di ansia e vivere nel qui e ora è la mindfulness a patto che sia spiegata e contestualizzata e non ridotta a mera tecnica di concentrazione oppure connotata di elementi spirituali che nulla hanno a che vedere con un trattamento terapeutico.

Oltre che per gestire l’ansia la mindfulness è anche un ottimo strumento per iniziare i primi passi verso l’uscita della depressione.

Ansia, depressione, attacchi di panico, disturbo post traumatico da stress sono situazioni che affondano le radici nel passato del paziente e sono legate al DNA, al processo educativo, al proprio processo evolutivo e al contesto di appartenenza.

Obiettivo della psicoanalisi è quello di portare il paziente a conoscere questi processi, prenderne consapevolezza e quindi trovare un proprio equilibrio.

Ma il processo psicoanalitico è lento e le persone al giorno d’oggi hanno fretta, fretta di guarire, fretta di riprendere un a vita normale.

Al paziente poco interessa conoscere e trasformare il suo obiettivo è il benessere immediato.

L’ipnosi permette di superare questo scoglio consentendo al paziente un recupero veloce del proprio rimosso mettendolo in grado di operare una vera e propria ristrutturazione del proprio io profondo consentendogli di acquisire i corretti modelli comportamentali e di pensiero per vivere un vita interiormente equilibrata.

Self awareness è una combinazione di questi strumenti permettendo al terapeuta di lavorare con più efficacia e al paziente di ottenere risultati stabili in tempi relativamente brevi.